Si intitola “L’ultima transumanza. Perché gli americani di notte vanno per i boschi”, ed è il primo romanzo dell’autore di origini abruzzesi Ernesto Seritti.
L'autore, nato a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila) nel 1947, e docente di materie letterarie negli istituti tecnici è alla sua seconda pubblicazione, dopo la raccolta di racconti “Il Naso della Bella Addormentata e altre storie”.
Il libro è stato presentato mercoledì 19 Novembre presso la Sala Conferenze del Polo Bibliotecario di Potenza e racconta una vicenda realmente accaduta presso la località aquilana di Pescasseroli, durante la Seconda Guerra Mondiale, ossia il cammino di “transumanza” di una carovana di uomini e greggi, dai monti dell’Appenino in direzione di Roma: un viaggio causato dalle circostanze belliche, che l’autore ha appreso da racconti familiari “e che si svolge storicamente nel 1943, all’indomani della caduta del fascismo, e dell’edificazione della linea Gustav, un poderoso sbarramento difensivo, da parte dei nazisti nell’Italia centrale per rallentare l’avanzata delle truppe alleate.
Il romanzo è incentrato sull’entrata in scena durante la drammatica transumanza dei personaggi più disparati incontrati lungo il cammino, i quali hanno modo di raccontare a Fox (protagonista) momenti della loro esistenza, diventando narratori a sua volta.
Non a caso a dialogare durante l’incontro con Seritti il prof. Paolo Curcio per il quale: “il piano della narrazione presenta un aspetto sia omodiegetico che metadiegetico, in quanto al racconto del narratore interno o protagonista, si affianca quello di altri co-protagonisti che diventano così co-narratori.
Per il Direttore del Polo, Lugi Catalani “l’opera, che dalla copertina con il suo paesaggio abruzzese sembra rievocare gli scenari del vecchio West, rientra e tocca diversi generi letterari, dal romanzo storico a quello di formazione, passando per quei romanzi americani dove l’elemento preponderante è il paesaggio o la forza della natura, talvolta incarnata dall’elemento animale, in questo caso una mandria”.
Seritti ha ricordato che “nel 43’ ai pastori di Pescasseroli e degli altri paesi del Sangro fu comunicato dai tedeschi di non oltrepassare il fronte, in quanto, in caso contrario, sarebbero stati presi a cannonate, o dalla Wehrmacht o dalle truppe Alleate, e quindi, precludendo la possibilità della migrazione stagionale o transumanza. Ad Ottobre sopraggiunse un freddo rigido che causando la morte di molti agnelli e lo sparpagliamento tra i prati di tanti animali, condusse la popolazione locale a chiedere l’intervento del comandante supremo delle forze armate tedesche presenti in Italia, Albert Kessering, il quale decise di acquistare le greggi, a patto che essa le conducesse nel paese laziale di Passo Corese”.
Lo stesso autore nel testo rievoca “l’assenza di tranquillità in quei giorni di guerra. Da un lato la perdita del patrimonio dei pastori, un migliaio di pecore destinate ad essere vendute per quattro soldi, dall’altro il rischio di bruciare il futuro: cosa si sarebbe fatto al termine della guerra, che, come ogni cosa umana, ha un inizio e una fine? E poi la consapevolezza malinconica per ciò che rischiava di perdersi per sempre, come la millenaria tradizione pastorale”
Il protagonista, di nome Enzo è un ragazzo di 17 anni che quell’anno partecipa alla transumanza, dato le scuole chiuse. Il soprannome Fox (“Volpe”) gli deriva dall’aver fatto una battuta con la quale suggeriva, in modo arguto, ad un boscaiolo di far indossare un paio di occhiali da sole verdi al suo asino, in modo che scambiasse per fieno la paglia che ormai si rifiutava di mangiare, nella consapevolezza che gli asini non sono notoriamente animali particolarmente intelligenti.
Tra le curiosità del romanzo anche il legame con Puglia (pastori che partivano da Maggio a Settembre portando solo ed esclusivamente nella comunità di Pescasseroli, oggi nota località turistica, espressioni dialettali pugliesi) e con la Basilicata (la comparsa nel romanzo di un avvocato lucano rifugiatosi da un cognato a Passo Corese che ha quattro nomi e la cui ragazza avrà una storia d’amore con Fox), oltre alla particolarità di alcuni nomi comuni abruzzesi come "Clarige", "Cesilio" "Aniceto".
Quanto al titolo del testo, l’autore ha dichiarato “il riferimento del sottotitolo del libro ai militari americani nei boschi fa riferimento a due soldati sbandati, che hanno smarrito il contatto con i propri reparti e vengono ospitati la sera dai pastori, a cui chiedono di essere accompagnati durante il viaggio, per potersi confondere tra gli stessi e non essere individuati dai tedeschi. Entrambi i soldati sono accomunati dall’essere entrambi dei sopravvissuti ad azioni di guerra”.






